Il Significato dei Movimenti delle Mani e delle Dita.

 

Spesso il tono di voce o lo sguardo di una persona hanno un impatto maggiore delle parole che pronuncia.

Alexander Lowen


È stato scientificamente dimostrato che il cervello ha connessioni nervose con le mani e con qualsiasi altra parte del corpo.

Aristotele soleva dire che le mani erano una diramazione del cervello. Con le mani si realizza ciò che si immagina con la mente.

Dunque, cervello e mani sono considerati complementari. Pertanto, i gesti e le posizioni di queste ultime rivelano molte informazioni sullo stato emozionale di una persona.

Con le mani salutiamo, tocchiamo, accarezziamo, soppesiamo, esprimiamo i nostri sentimenti e le più piccole emozioni.


Essi sono piccoli radar proiettati verso l’ambiente esterno.

Come si è visto parlando delle braccia, la mano aperta in vista è segno di onestà, di disponibilità o anche di sottomissione.

Se una persona si scusa e lo comunica con i palmi aperti e in vista è probabile che quanto afferma sia vero.

Al contrario, se mentre si scusa incrocia le braccia oppure mette le mani in tasca per coprirle/nasconderle si hanno fondati motivi per dubitare e pensare che non sia vero quanto afferma.

Per esempio, quando il bambino mente o vuole nascondere qualcosa parla tenendo le mani nascoste dietro la schiena. Anche chi nasconde le mani sotto il tavolo o le tiene saldamente avvinghiate ai braccioli rivela la stessa tendenza a voler nascondere qualcosa.

Come con tutti i segnali corporei, il senso del messaggio sta non solo in chi lo invia ma anche in chi lo riceve.

Si può anche stare comodi con le braccia incrociate, schiena e collo rigidi, ma la reazione che suscita è negativa. La lezione è chiara: non si incrociano le braccia, a meno che non si voglia intenzionalmente comunicare disaccordo o estraneità.

Quando entrambe le braccia sono incrociate al petto indica il tentativo di chi compie il gesto di alzare una barriera tra se stessi e una persona o una situazione sgradita.

Le braccia conserte al petto sono una posizione universalmente usata e interpretata come atteggiamento negativo o difensivo.

La si nota di solito negli incontri pubblici tra persone che non si conoscono, nelle code e in qualsiasi contesto in cui gli individui si sentono incerti o insicuri. O ancora, quando non si è d’accordo e si prendono le distanze da chi sta parlando o dall’argomento che si sta trattando.

Però attenzione, perché lo stesso gesto osservato su una persona che aspetta il treno in una fredda giornata, può semplicemente indicare che ha freddo e tiene le braccia incrociate al petto per stringersi e aumentare la temperatura.

Gesticolare con le mani attira l’attenzione, aumenta l’impatto del messaggio e aiuta gli ascoltatori a recepire meglio il discorso. Alla University of Manchester in Inghilterra Geoffrey Beattie e Nina McLoughklin hanno condotto uno studio su un gruppo di volontari. Sono state fatte ascoltare alcune storie che avevano come protagonisti personaggi dei cartoni animati quali Rogger Rabbit, Titti e Gatto Silvestro.

Con alcuni soggetti il narratore gesticolava per mimare le diverse vicende, con altri no. Quando una decina di minuti dopo i volontari sono stati intervistati, coloro che avevano assistito alla narrazione “gestuale” hanno ricordato i dettagli della storia tre volte meglio. Dato, questo, che dimostra l’influenza della gestualità manuale sulla capacità di memorizzazione (The Definitive Book of body Language | A. E B. Paese | 2004).

Le mani sono anche indice della posizione mentale dell’interlocutore.

Osservando una persona riassumere un discorso enumerando punti di vista diversi, le mani possono aiutarvi a capire se propende per l’una o per l’altra ottica.

Di solito, chi parla tiene un palmo sollevato, espone prima una prospettiva e poi l’altra, cambiando mano secondo il punto di vista. Le persone destrimani usano la destra per descrivere il punto di vista che condividono, i mancini, la sinistra.


Nelle righe che seguono si passano in rassegna i gesti più comuni che hanno come oggetto le mani e le dita, fornendone una interpretazione sociale e culturale.


Mani Giunte

Di primo acchito il gesto sembra indicare sicurezza di sé, visto che talvolta si accompagna al sorriso.

 

Invece, le mani giunte denotano un atteggiamento controllato, ansioso o negativo.

Le ricerche condotte da due esperti di tecniche negoziali quali Nierenberg e Calero hanno dimostrato che durante una trattativa, il gesto delle mani giunte è un segno di frustrazione.

Indica che il soggetto in questione sta soffocando un sentimento negativo o uno stato ansioso.

 

È una posizione assunta da chi si accorge di non essere convincente o da chi ritiene che sta perdendo terreno nella negoziazione (Hot To Read a Person Like a Book | G. Niereberg e H. Calero | 1971).


Il gesto ha tre varianti:


✔️ le mani giunte davanti al viso,
✔️ le mani giunte in grembo
✔️ le mani giunte all’altezza dell’inguine.


Le Mani Giunte a Guglia

Abbiamo più volte ricordato che i gesti si susseguono a gruppi, come le parole in una frase, e che devono essere interpretati nel contesto in cui si verificano.

Le mani giunte a guglia possono rappresentare un’eccezione alla regola, visto che spesso non si associano ad altri gesti. Le dita di una mano sono lievemente premute contro quelle dell’altra a formare una sorta di guglia.

Si è notato che il gesto viene usato spesso nelle interazioni tra un individuo superiore e un subordinato e denota sicurezza di sé. I superiori lo adottano frequentemente quando danno istruzioni o consigli ai subalterni.


Il gesto è comune, in particolare, tra commercialisti, avvocati e manager.

Chi si sente superiore e sicuro di sé mette sovente le mani a guglia rivolte verso l’alto, comunicando così questa sensazione agli interlocutori. Anche l’ascoltatore che ritiene di avere conoscenze ed essere più qualificato di chi sta parlando può ricorrere a questo gesto, eseguito però con le mani rivolte verso il basso.

Se si vuole trasmettere un’immagine di sicurezza o comunicare di avere la risposta giusta questa posizione è l’ideale.

Tutt’altro significato assume questa posizione se la punta della guglia è girata in avanti, quasi ad imitare la prua di una nave rompighiaccio

Assume un significato più aggressivo, in quanto la persona sta inconsciamente tentando di respingere o minacciare chi le sta di fronte. Infine, se quando si sta riflettendo le mani assumono una posizione a “cuneo” e i polpastrelli tamburellano si indica che si è in procinto di prendere una decisione/soluzione.

È un modo per arrivare a un punto di contatto che possa mediare interessi diversi.


Mani a Guglia Alta

La cosiddetta “guglia alta” è spesso assunta da chi dà un parere, propone un’idea o parla. La seconda posizione è normalmente usata quando la persona ascolta più che parlare.

Le donne tendono ad adottare la “guglia bassa“ più di quella alta.


Allan Cooper

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