Facebook Ads: 5 consigli utili per risparmiare budget

Facebook è ben oltre un piattaforma di svago.

Considerarla così, oggi, è limitativo.

È un vero e proprio canale pubblicitario che offre innumerevoli opportunità ma anche molte trappole.

 


Dalla parte delle opportunità:

• Dimensioni del pubblico:

oltre 21 milioni di persone utilizzano Facebook in Italia e il numero è destinato a crescere;
 

 Tempo di permanenza:

si stima che ogni persona passi almeno 35 minuti sulla piattaforma ogni giorno fino ad arrivare anche ad ore;
 

• Conoscenza degli utenti:

le opzioni di targeting che la piattaforma mette a disposizione degli inserzionisti sono innumerevoli: genere, età, interessi e addirittura per il comportamento.


Ma, la trappola che tutti conoscono e in cui molti cascano è che Facebook stesso vuole far credere che sia una cosa facile, che sia una questione matematica, che chiunque possa avere un ritorno della spesa pubblicitaria in termini di nuovi clienti o maggiori vendite.

Facebook è una piattaforma pubblicitaria tra le più potenti, e anche se è democratica nella misura in cui permette a chiunque di pubblicizzarsi, per sviluppare Facebook Ads sono necessarie competenze specifiche per evitare di trasformare un investimento strategico per la tua attività in un’inutile perdita di tempo e denaro, il tuo.

Fatta questa doverosa premessa, qualche consiglio utile per ottenere di più dalle sponsorizzate sui social:

1️⃣ Iper Semplificato, No Grazie! 

2️⃣ Dedica Budget ai Test

3️⃣ Usa il Pixel di Facebook

4️⃣ Non Concentrarti solo sullla Campagna Pubblicitaria

5️⃣ Non Ignorare Buyer Personas e Pubblici Personalizzati


1️⃣ Iper Semplificato, No Grazie! 

Abituati, per ogni attività che sviluppi nel digitale, di definire a priori gli obiettivi che vuoi raggiungere. 

Le attività di retargeting si pongono due tipologie di obiettivi:

1| Brand Awareness o Conoscenza di Marca.

2| Conversioni.

 La Brand Awarness è l’obiettivo per chi vuole farsi conoscere, per chi vuole aumentare la propria notorietà verso il pubblico di riferimento, per chi vuole creare familiarità con gli utenti per via di un principio molto semplice: se non ti conoscono, non comprano da te.

Quando si è di fronte ad una scelta d’acquisto, si è più propensi a scegliere prodotti che sono familiari rispetto ad altri magari più validi, ma sconosciuti, perché rassicura la scelta.

Invece, per «conversione» si intende l’azione specifica che si chiede all’utente di compiere e può essere un acquisto, la compilazione di un modulo, l’iscrizione alla newsletter, il download di un'App o l’avvio di un periodo di prova gratuito.


2️⃣ Dedica Budget ai Test.

I tempi cambiano troppo in fretta così come le esigenze dei consumatori e non dedicare una parte del budget per comprendere cosa rende di più è un limite che si paga a caro prezzo nel lungo periodo.

La spesa pubblicitaria è un investimento che deve avere un ritorno e per aumentare le probabilità che questo avvenga è consigliato destinare circa il 20% del budget in «campagne perlustrative» per comprendere se è meglio l’immagine A o B, se è meglio un testo più lungo rispetto ad uno più sintetico, se è meglio un pubblico rispetto ad un altro.

Ogni settore, realtà, campagna, ma anche periodo di tempo, è una realtà a sé: senza testare per capire cosa funziona meglio per le tue Facebook Ads, di volta in volta rischi di pagare molto di più di quello che potresti ottenere con il restante 80% del budget pubblicitario.


3️⃣ Usa il Pixel di Facebook.

Il pixel di Facebook è una porzione di codice che si inserisce nel tuo sito web, invisibile all’utente, che consente di misurare l'efficacia delle inserzioni, dando la possibilità di capire quali azioni eseguono le persone sul sito web.

 
È uno strumento molto importante perché permette a Facebook di «seguire» il comportamento dei suoi utenti anche quando non si trovano sulle sue piattaforme.  Quindi, oltre a permetterti di comprendere l’efficacia delle tue campagne pubblicitarie, oltre a poter ottimizzare prendendo decisioni consapevoli a fronte di dati certi, consente anche di creare campagne di retargeting molto più specifiche ma soprattutto efficienti.

Infine, non usando il Pixel e non comprendendo i dati che fornisce non si ha alcun modo di determinare l’unico dato che vale considerare, che non sono di certo i like, commenti o follower ma il ROAS, acronimo inglese che indica il calcolo matematico del ritorno sull’investimento pubblicitario che senza pixel, e quindi senza tracciamento delle conversioni, non è possibile determinare.


4️⃣ Non Concentrarti solo sulla Campagna Pubblicitaria.

È limitativo puntare tutto sulla campagna pubblicitaria. Questo è un errore comune perché si trascura una visione strategica più ampia.
Tranne rari casi, la maggior parte delle persone non acquista immediatamente solo perché venute in contatto o hanno interagito con la tua pubblicità.

In realtà è esattamente l’opposto, dopo che l'utente ha visto l’inserzione ha bisogno di approfondimenti, di conoscere meglio la tua azienda oltre che il tuo prodotto, leggere le recensioni e cercare risposte a dubbi o domande che ha in merito e poi, finalmente, decide di acquistare.

Il consiglio è di pensare a tutto quello che potrebbe essere funzionale all’utente per arrivare all’acquisto e fornirglielo. Dedica tempo a definire un percorso di acquisto che permetta di far conoscere ciò che vendi, stimolare l’interesse e portare alla richiesta di info e acquisto per avere il massimo risultato dell'investimento pubblicitario.

In altre parole, crea un «funnel», termine inglese per indicare un modello di marketing incentrato sul consumatore che illustra il percorso teorico del cliente verso l'acquisto di un bene o servizio, facendo uso anche di altre strategie e strumenti, non puntando tutto solo sui social: il successo nel digitale è la somma di tutte le azioni che compongono la tua strategia di marketing.


5️⃣Non Ignorare Buyer Personas e Pubblici Personalizzati.

Nonostante abbiamo cercato di semplificare il remarketing, rimane una tecnica che, anche se molto profittevole, richiede un minimo di competenze tecniche per poterla sviluppare in autonomia, anche con le funzionalità integrate della piattaforma.


Molti imprenditori del digitale hanno una visione astratta, distorta, sbagliata che porta loro ad avere costi e ben pochi vantaggi.

Lo conferma anche il DESI (Indice Digitalizzazione dell'Economia e della Società).

L'Italia è al 28° posto su 28 nazioni dell'Unione Europea per competenze digitali.

Le PMI hanno bisogno di formazione, hanno bisogno di competenze, hanno bisogno di professionisti che indichino loro la strada nell'infinito mondo digitale e non qualcuno che gli costruisca un sito e lo abbandoni nel digitale. E ne hanno bisogno per ieri.


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  • Strategie di Marketing Digitale,

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